La riabilitazione dei traumi della mano: indagine nelle squadre di pallavolo di diverse categorie agonistiche

The rehabilitation of hand injuries: survay in volleyball teams of different competitive categories

Paola Bagnoli 1, Alessandra Colzi 12, Silvia Sargenti 1, Matteo Paci 1

1 SOC Attività di Riabilitazione Funzionale, Ambulatorio GRASP (Gruppo Recupero Arto Superiore Polifunzionale), Azienda USL Toscana Centro, Firenze; 2 Studentessa Fisioterapia, Università degli Studi di Firenze

DOI 10.53239/2784-9651-2021-17

Introduzione. La pallavolo è uno sport di squadra competitivo che non prevede contatto fisico tra gli avversari. Nonostante ciò, sono molto frequenti gli infortuni che coinvolgono principalmente caviglia, ginocchio, mano, spalla e schiena. I traumi alle articolazioni di dita e polso, a differenza di altri, spesso sono sottovalutati sia da un punto di vista della gravità, sia per quanto riguarda il trattamento. La causa principe degli infortuni di queste articolazioni è l’impatto violento con il pallone, specialmente nelle fasi di muro e difesa, oltre al contatto con altri giocatori della squadra e con il pavimento. Le categorie di infortuni da trauma diretto di dita della mano e del polso che si riscontrano maggiormente in ambito pallavolistico, e non solo, sono: distorsioni, lussazioni e fratture. In questi tipi di infortuni spesso viene sottovalutata la gravità della lesione, di qualunque distretto della parte distale dell’arto superiore, in particolar modo quelle che riguardano le dita della mano. Gli atleti sono, infatti, quasi sempre in grado di continuare l’attività agonistica senza prendere in considerazione i tempi di recupero adeguati e un trattamento fisioterapico specifico. Tuttavia, se non trattate adeguatamente, anche piccole lesioni possono comportare deformità permanenti e recidive. Oltre agli infortuni da trauma diretto, spesso gli atleti di pallavolo sono colpiti da tendiniti, coinvolgendo soprattutto l’area del polso e del pollice, a causa della ripetizione dei gesti tecnici e dei forti impatti che avvengono con il pallone. Il trattamento fisioterapico di ogni patologia relativa a polso, mano e dita consiste soprattutto nell’uso di tutori con posizionamento e tempi di tenuta adeguati ad una rapida guarigione e un veloce ritorno all’attività agonistica.

Scopo. Indagare la prevalenza di tre classi di infortuni (lussazione, frattura e altro) che coinvolgono dita della mano e/o polso negli atleti che attualmente militano nelle prime categorie (serie A, serie B, serie C e serie D). Inoltre, analizzare le relazioni tra queste classi di infortuni e ruolo ricoperto, trattamento fisioterapico e tempi di recupero nelle diverse categorie pallavolistiche. 

Materiali e metodi. Per il sondaggio è stato utilizzato un questionario somministrato online, inviato agli atleti, maschi e femmine, maggiorenni che partecipano attualmente nelle prime categorie (serie A, serie B, serie C e serie D). Sono stati presi in esame studi e articoli per confrontare alcuni dati emersi dall’analisi statistica.

Risultati. Il questionario è stato inviato a 362 atleti di età compresa tra i 18 e 39 anni e sono state ricevute 259 risposte. Di questi: 170 femmine (66%) e 89 maschi (34%); 129 schiacciatori (50%), 55 centrali (21%), 42 palleggiatori (16%) e 33 liberi (13%); attualmente 16 militano in serie A (6%), 98 in serie B (38%), 108 in serie C (42%) e 37 in serie D (14%). Dalle risposte emerge che 104 atleti non hanno avuto alcun infortunio di nostro interesse e 155 ne hanno avuto almeno uno. In totale risultano 214 infortuni: 93 lussazioni, 78 fratture e 43 lesioni traumatiche classificate come “altro”.

Discussione e conclusioni. L’indagine ha consentito di raccogliere e valutare molte informazioni rilevanti gli infortuni della mano nella pallavolo, permettendo un confronto tra categorie, ruoli, trattamento fisioterapico e tempi di recupero. Questi risultati possono essere approfonditi ulteriormente, poiché uno dei limiti di questo studio è non aver avuto il contatto diretto con gli atleti per un’indagine più accurata. Nonostante questi infortuni siano molto frequenti, spesso vengono sottovalutati la gravità, trattamento e tempo di recupero adeguato, in particolar modo nelle categorie inferiori.

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