L’impiego dell’osso vascolarizzato nel trattamento chirurgico delle pseudoartrosi di scafoide è una tecnica consolidata ed indicata in casi complessi dove l’apporto vascolare sembrerebbe poter essere determinante per la guarigione. Oltre alle indicazioni (compromissione della vitalità ossea, fallimento di interventi precedenti e cronicità e sclerosi ossea) vengono discusse e descritte in dettaglio le principali tecniche di innesto vascolarizzato, sia peduncolate locali (come 1,2-ICSRA di Zaidemberg e il lembo volare di Mathoulin/Kuhlmann) sia libere microvascolari (come il lembo da condilo femorale mediale) nella forma ossea ed osteocondrele per la sostituzione del polo prossimale. Sono discussi inoltre i metodi di fissazione ed i risultati prevedibili rispetto alle serie presenti in letteratura. I tassi di consolidazione complessivi per i VBG si attestano tra l’80% e il 95%, con tempi medi di unione di 10-12 settimane. La chiave del successo chirurgico risiede nella selezione accurata della tecnica e nella garanzia di una fissazione compressiva stabile, essenziale per l’integrazione dell’innesto. In sintesi, la scelta del VBG è una strategia di biological augmentation riservata a deficit biologici marcati, ma la sua efficacia dipende interamente dalla contemporanea ottimizzazione meccanica.







