Editoriale

Andrea Vitali

In Italia oltre 20 milioni di persone praticano sport a tutti i livelli, determinando una media di circa 300.000 infortuni all’anno che interessano tutte le fasce di popolazione, dall’infanzia all’età adulta, fino ad arrivare agli anziani che sempre più frequentemente praticano sport. 

Traumi diretti e indiretti, patologie da sovraccarico e traumi da lancio e da contatto presentano delle specificità nell’arto superiore che devono essere oggetto di approfondita valutazione e trattamento. 

Nell’approccio al “paziente atleta” dobbiamo tener conto di alcune peculiarità, tra cui l’assenza di comorbilità, una richiesta funzionale specifica e la necessità di tornare alla pratica sportiva in tempi molto brevi.

Proprio su questi argomenti il 7 febbraio 2020, a Firenze, si è tenuto il corso “Arto superiore & Sport” che, come i precedenti organizzati dalla nostra struttura a partire dal 2015, ha ottenuto un’ampia e attivissima partecipazione. La presenza fra i relatori dei maggiori esperti italiani nel campo della traumatologia dello sport ha consentito di raggiungere un alto livello didattico-scientifico con una disamina approfondita dei vari temi affrontati. 

Nel corso sono state analizzate le varie tipologie di trauma sportivo in tutti i loro aspetti, tenendo ben presenti le peculiarità del “paziente atleta”, a partire dalla biomeccanica del gesto atletico per poi passare all’aspetto clinico-chirurgico, fino all’importante fase riabilitativa. 

Grazie alla proposta di Pierluigi Tos e all’attività della commissione editoriale e scientifica della SICM da lui presieduta e grazie anche alla perseverante tenacia di Giancarlo Caruso che, fin dall’inizio, ha proposto e condiviso con tutto il team della Chirurgia della Mano il tema del congresso, siamo riusciti a raccogliere la quasi totalità dei contributi sugli argomenti affrontati il 7 febbraio, nella certezza che essi potranno costituire un buono strumento di consultazione per i Soci.

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