Artroplastica con spaziatore biologico riassorbibile nella rizoartrosi a confronto con l’artroplastica in sospensione secondo Burton Pellegrini modificata

Arthroplasty with interposition of bioabsorbable spacers in rhizarthrosis compared with arthroplasty in suspension Burton Pellegrini modified

Roberto Di Virgilio, Vicentiu Calian, Elvio Coppari

Ospedale M.G. Vannini - Figlie di San Camillo, Reparto di Ortopedia e Traumatologia, incarico di alta specializzazione in chirurgia della mano, Roma

DOI 10.53239/2784-9651-2021-3

Scopo del lavoro. La rizoartrosi è una patologia molto diffusa, colpisce fino al 20% della popolazione, con una predominanza del sesso femminile di 1:4 = M:F, che può portare a grande disabilità. Il trattamento chirurgico più diffuso e adottato nella maggior parte dei casi è l’artroplastica in sospensione. In questo studio abbiamo analizzato una tecnica chirurgica più recente, l’artroplastica con spaziatore bio-riassorbibile in Acido Poly L/D Lattico (RegJointTM) e l’abbiamo confrontata con la tecnica dell’artroplastica in sospensione secondo Burton-Pellegrini modificata.

Materiali e metodi. In questo studio 42 pazienti (34 F e 8 M), colpiti da rizoartrosi allo stadio II-IV secondo la classificazione di Eaton (follow-up in media di 2 anni) trattati con lo spaziatore bio-riassorbibile sono stati comparati con 63 pazienti (48 F e 15 M), affetti da rizoartrosi allo stadio II-IV secondo Eaton trattati con artroplastica in sospensione secondo Burton Pellegrini. Vogliamo riportare i risultati ottenuti con queste due tecniche ed eseguire una comparazione.

Risultati. I due gruppi hanno ottenuto punteggi simili secondo il DASH score, il Mayo score e il Kapandji score. Tutti i pazienti sono tornati a essere in grado di svolgere le attività quotidiane e ad avere una buona forza. Più veloce da eseguire (30 minuti circa lo spaziatore bio-riassorbibile contro 45 minuti circa dell’artroplastica in sospensione). Risolve la sintomatologia dolorosa con risultati sovrapponibili alle altre tecniche, rimane comunque un trattamento meno invasivo, in quanto presenta resezione parziale del trapezio e, in caso di necessità, può essere convertito in artroplastica in sospensione con asportazione totale del trapezio stesso.

Conclusioni. Il nostro intento non è dimostrare la superiorità del trattamento con RegJoint, ma quello di valutarlo come alternativa in pazienti con rizoartrosi di grado II e III. I risultati positivi emersi da questo studio ci incoraggiano a utilizzare la tecnica sopra citata, soprattutto nei pazienti più giovani con un’artrosi tra il II e il III stadio secondo la classificazione di Eaton.

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